Si chiama Cold Brew Lemon Sour ed è uno dei drink analcolici più rinfrescanti dell’estate 2021 di Milano. La bevanda, che vede protagonista il caffè e il succo di limone, è disponibile da Starbucks Reserve Roastery di Piazza Cordusio, 3.
In cosa consiste questo cocktail analcolico? L’ingrediente più importante è uno dei 20 caffè Starbucks Reserve, estratto a freddo per 24 ore. La macinatura utile al Cold Brew (letteralmente “infuso freddo“) è a grana grossa. Occorre un filtro molto resistente, metallico o a calza.
L’altra frazione (consigliato il 50-50) è, ovviamente, quella del Lemon Sour. Una sorta di “spremuta di limone”, con aggiunta (a piacere) di zucchero di canna. In Piazza Cordusio 3, gli esperti di Starbucks Roastery Milano aggiungono anche un ingrediente segreto: un goccio di sciroppo d’acero, utile a rendere cremosa (silky, “setosa”) la texture.
Il risultato è un drink dalla beva spasmodica, servito in un elegante bicchiere Old Fashioned (tumbler basso). Si tratta degli stessi bicchieri utilizzati generalmente per il whisky. Come decorazione, un colorato sorriso di scorzetta di limone e un bacio di marasca nera.
Per i più esigenti, sempre da Starbucks Milano, è disponibile il percorso Cold Craft Discovery Flight. Una degustazione di tre drink a base di caffè e agrumi: Nitro Cold Brew, Cold Brew Lemon Sour e Arancia Rossa. Un’esclusiva riservata ai clienti milanesi di Starbucks.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.